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Ti sposo ma non troppo: recensione

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Esordio alla regia per Gabriele Pignotta, noto sceneggiatore ed interprete teatrale, “Ti sposo ma non troppo” è una commedia sull’amore ai tempi di Facebook.
Il film, che arriverà al cinema dal 17 aprile, è tratto dalla brillante ed omonima pièce teatrale dello stesso Pignotta.

La storia si ambienta a Roma, dove s’intrecciano le relazioni di due coppie: Andrea (Vanessa Incontrada) e Luca (Gabriele Pignotta) sono stati scaricati sull’altare, mentre Andrea (Fabio Avaro) e Carlotta (Chiara Francini) sono una coppia di conviventi che hanno deciso di convolare a nozze. Entrambe le coppie, con un gioco di equivoci, fraintendimenti e grazie al web, scopriranno quanto l’amore ed il matrimonio possano essere complessi.

“Ti sposo ma non troppo” è una favola moderna che si sviluppa secondo due punti di vista: quello prettamente femminile che ricerca nell’amore la perfezione, il romanticismo e la passione; quello maschile molto più elementare e pragmatico. Emblematico è il web: la realtà virtuale cela la vera identità ed allo stesso tempo riesce a scoprire i sentimenti più intimi. All’apparenza lineare e semplicistico, la pellicola trasuda di una sottile ironia: la realtà virtuale confonde e nasconde proprio come la quotidianità. Così i personaggi mentono e si fingono quello che non sono per raggiungere i loro obiettivi tanto nella realtà virtuale che nella vita.

Il regista si appella a molti luoghi comuni per far rivivere la favola sul grande schermo: baci appassionati sotto la pioggia, gag musicali a bordo piscina, chiassosi matrimoni all’americana. Facilmente si scade nel déjà vu: non c’è alcuna innovazione o aspirazione sia dal punto di vista registico che di scrittura!

“Ti sposo ma non troppo” è una commedia leggera che riesce a strappare molti sorrisi, senza molte pretese.

Del cast fanno parte Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Fabio Avaro, Paola Tiziana Cruciani, Paolo Triestino, Michela Andreozzi, Francesco Foti, Federico Pacifici e Catherine Spaak.

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