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, andata in onda nella striscia pomeridiana di venerdì 11 Gennaio. “La prima cosa da fare non è ascoltare la musica, ma ascoltare la parola” ha detto il neo professore agli alunni che si sono e hanno emozionato provando a leggere i loro brani prima di intonarli. “Sentire le parole cantate e sentirle lette sono due cose diverse (…) Quando questo distinguo non ci sarà più avrete vinto” ha concluso il direttore di “Chi” che già dal suo primo ingresso nella scuola aveva entusiasmato gli allievi con la sua “dichiarazione d’intenti”:”Sono qui per parlarvi un po’ di musica perché ho visto che intanto guardavate Alberto Urso (il tenore della scuola, ndr) come un marziano giustamente, perché magari qualcuno non avrà sentito neanche cantare qualche volta quello che lui ha cantato… ma la cosa che a me piace un casino è quello di fare un esperimento con voi per far capire perché la musica e tutta la musica è bella. Vorrei fare un percorso con voi. Un artista completo non può non emozionarsi con questa musica. Di fronte all’arte dobbiamo emozionarci”. Un ritorno alle origini questo per Signorini che dopo essersi laureato in Filologia Medievale e Umanistica all’Università Cattolica di Milano e diplomato in pianoforte al Conservatorio, diventò professore di latino e greco in un liceo gesuita. Un ritorno che promette già di impartire l’insegnamento più prezioso, quello di emozionarsi ed emozionare.
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