Lino Banfi ospite di Verissimo il 30 marzo si racconta in una lunga intervista a Silvia Toffanin.
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Parlando della malattia della moglie, Banfi ha raccontato alla Toffanin: “Si è ammalata proprio quando finalmente avevamo tanto tempo da passare insieme. Per restare accanto a lei, ho rinunciato a un ruolo importante, da protagonista e ben pagato, ma in Germania. Non potevo allontanarmi da lei, che mi chiede sempre: “E se poi non ti riconosco più?”. Io continuo a risponderle: “Che problema c’è? Ci presenteremo un’altra volta””.
Una more, quello con Lucia, che fu osteggiato dalla famiglia di lei perché l’attore era stato in seminario ed era stato cacciato a 15 anni: “Lei faceva la parrucchiera, aveva un’attività ben avviata ma decise di seguirmi comunque. Il padre provò anche a dar fuoco al negozio e ci rese la vita impossibile: la nostra fuga d’amore durò 60 km, poi alla fine lui ci raggiunse dopo anni ed è morto a Roma, tra le mie braccia e non tra quelle dei figli”.
L’attore è da poco diventato commissario Unesco ha raccontato dell’incontro con Di Maio: “In genere non vado all’orecchietteria, ma quel giorno c’ero e lui venne a trovarmi con un mazzo di fiori. Prima ci eravamo incontrati una o due volte, ma lui mi disse: “Non mi interessa chi voti, io sono un tuo grande fan e ho visto tutti i tuoi film””. E sul ruolo all’Unesco ha spiegato: “Devo comunicare con le persone, specialmente i giovani, nelle scuole e nelle università. Farò parte di una commissione che stabilisce quali debbano essere i nuovi Patrimoni dell’Umanità, d’altronde ho anche ricevuto una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione da una università di Malta. Mi hanno accusato di togliere un posto di lavoro a dei laureati, ma vi assicuro che non guadagno nulla”.
Banfi ha parlato anche dell’amico Al Bano: “L’Ucraina lo ha dichiarato pericoloso? Tutto questo fa molto ridere”. E poi ha rivelato di aver incontrato tre diversi papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. L’attore ricorda: “Papa Ratzinger non credeva che mi fossi sposato solo una volta, a Papa Francesco non sono ancora riuscito a far dire “Una parola è troppa e due sono poche”, ma è uno dei miei obiettivi. Quando l’ho incontrato gli dissi che siamo coetanei, anche se ho qualche mese più di lui, e lui disse che mi portavo bene i miei anni”.
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