Fabrizio Corona, la procura generale: “Resti in carcere fino al 2023”

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Nell’udienza di ieri al tribunale di Sorveglianza di Milano la procura generale ha chiesto di revocare l’affidamento terapeutico per il 45enne “ex re dei paparazzi” e di fargli scontare in carcere anche il periodo, circa un anno, che ha trascorso usufruendo della misura alternativa alla detenzione. Corona era uscito da San Vittore nel febbraio del 2018 pur dovendo scontare un cumulo di condanne fino a metà del 2022. Le reiterate violazioni alle prescrizioni imposte lo hanno fatto tornare in carcere lo scorso 25 marzo: adesso rischia di rimanervi fino al 2023.
Oggi in udienza era in discussione il suo ritorno in carcere deciso il 25 marzo scorso dal magistrato Simone Luerti che ha sospeso l’affidamento terapeutico per le “plurime violazioni” delle prescrizioni stabilite dalla Sorveglianza. Tra i comportamenti finiti nel mirino del magistrato anche quello nei confronti di Riccardo Fogli: Corona aveva parlato di un presunto tradimento della moglie dell’ex cantante dei Pooh durante la trasmissione ‘L’isola dei famosi’.

La difesa dell’ex re dei paparazzi, assistito dagli avvocati Andrea Marini e Antonella Minieri, ha chiesto che venga impostato per lui un trattamento piu’ restrittivo rispetto a quello goduto sino ad ora, senza la possibilità, almeno per un periodo di tempo, di lavorare, e l’approfondimento del percorso terapeutico. All’udienza, a porte chiuse, era presente anche Corona e i giudici si sono riservati di decidere. L’Avvocato generale Nunzia Gatto, «numero due» della Procura generale, tra l’altro, ha chiesto che il periodo trascorso in affidamento da Corona venga, in sostanza, «annullato» e non valga come pena scontata e se i giudici dovessero accogliere questa istanza, l’ex agente fotografico dovrebbe scontare di nuovo in carcere l’ultimo anno di pena scontato in affidamento.

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