Sedentarietà, golosità e fumo tra i vizi degli italiani
Le abitudini – soprattutto quelle cattive – sono davvero difficili da accontonare: e in effetti, tra gl’italiani, il fumo, lo golosità e la scarsa propensione all’attività fisica continuano ad andare a braccetto tra di loro, nonostante gli appelli ad un maggior equilibrio alimentare, la rinuncia al tabacco e ad una riduzione della sedentarietà siano pressoché all’ordine del giorno, soprattutto da parte di istituzioni internazionali quali l’organizzazione mondiale della sanità (ma non solo).
Nonostante queste abitudini negative, però, il nostro paese si conferma longevo: la mortalità tra i 30 e i 69 anni, infatti, si è ridotta del 26.5 percento (tra gli uomini) e del 17,35 percento (tra le donne). Da questo punto di vista, stando alle ultime cifre, è più preoccupante la mortalità causata da infezioni contratte in ambito ospedaliero, considerando come i morti siano passati dai 18’668 del 2003 ai 49’301 del 2016, con il nostro paesi che registra il 30% dei decessi causati per sepsi tra i 28 paesi UE.
Il trend irreversibile dell’invecchiamento della popolazione è un altro campanello d’allarme, unitamente ad un’assistenza poco sviluppata per gli anziani che soffrono di malattie croniche.
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