Le foto non aiutano in alcun modo la memoria
Nell’epoca in cui la tecnologia mette a disposizione la possibilità di scattare fotografie in ogni istante con un semplice gesto, si può ritenere che sia diventato molto più semplice creare ricordi di ogni istante, scene da mantenere impresse nella mente grazie alle immagini: tutto questo, però, stando a quanto reso noto dalla University of California Santa Cruz, non sarebbe in alcun modo vero, almeno considerando i risultati dello studio condotto dall’ateneo statunitense.
Le fotografie, al contrario, finirebbero per compromettere la memoria e, di conseguenza, anche i ricordi di un dato evento: a queste conclusioni sono giunti i ricercatori dell’università americana, che hanno pubblicato i risultati del loro lavoro sul Journal of Applied Research in Memory and Cognition. La ricerca ha coinvolto 42 universitari, ai quali è stato chiesto di fare un tour virtuale in un museo, prendendo nota delle opere esposte tramite i display dei computer.
Confrontando i ricordi dei dipinti di questi studenti – evocati dapprima soltanto dopo aver preso nota delle immagini, in seguito quando scattavano fotografie alle opere o, ancora, quando hanno usato Snapchat per scattare le foto – è emerso che con la prima modalità di memorizzazione, i dettagli delle opere venivano rammentati con precisione, mentre nel secondo e nel terzo caso, la precisione è calata addirittura di un quinto.
I ricercatori ritengono che alla base di questa inefficienza mnemonica ci sia una sorta di delega cognitiva: in sostanza, ci si affiderebbe alla fotocamera per ricordare qualcosa che, invece, senza scattare alcuna fotografia, si ricorderebbe di persona.
Registrati per ricevere aggiornamenti via email e per non dover inserire sempre questi dati
oppure fai il login se sei già registrato.