Le cure in altri stati membri UE solo per pochi europei
In Unione Europea esiste la possibilità di affidarsi alle cure dei sistemi sanitari di altri paesi membri: tuttavia, di questa interessante opportunità , stando alle cifre pubblicate di recente dalla Corte dei Conti Europea, nel corso di un anno hanno potuto approfittarne soltanto 200’000 cittadini europei, vale a dire, lo 0.05 percento della popolazione. Le principali motivazioni di questo flop sarebbero da ricercare nelle scarse informazioni, nell’eccessiva burocrazia e nell’ostacolo alla trasmissione dei dati sanitari.
In vigore dal 2014, la direttiva che consente di curare malattie particolarmente rare in centri specializzati di altri paesi – in modo particolare per quanto riguarda le cure oncologiche, ortopediche, neurologiche – porta con sé inoltre numerosi problemi, tra i quali, le difficoltà ad ottenere i rimborsi spesa, oppure, le mancate autorizzazioni delle ASL (o comunque i ritardi nella risposta). I paesi che hanno accolto il maggior numero di pazienti di altri stati, nel 2016, sono stati Spagna (46’000) e Portogallo (33’900). L’Italia ha invece accolto 9’300 pazienti.
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