Il selfie spinge i millennial a individuare difetti inesistenti
Il selfie è sempre più parte integrante della quotidianità di milioni di giovani, che dopo aver scatto delle foto di sé stessi, guardandosi, intravedono dei difetti estetici che, in realtà, non sono proprio presenti. Di conseguenza, i millennial si rivolgono inutilmente ai medici per correggere delle problematiche che sono frutto di una scorretta percezione di sé stessi, e non di un’oggettiva presenza di un difetto nella propria immagine: questo trend è stato reso noto dal 40° congresso della Società Italiana di Medicina Estetica.
Secondo quanto reso noto da Emanuele Bartoletti – presidente della Società Italiana di Medicina Estetica – questi giovani chiedono di correggere i difetti estetici a causa di selfie scattati con inquadrature sbagliate, che causano di conseguenza una distorsione prospettica dei lineamenti: insomma, la decisione di rivolgersi al medico estetico non sarebbe frutto di un’attenta analisi allo specchio, magari con una conferma della presenza dell’inestetismo resa da fratelli, genitori od amici – bensì di una distorsione della realtà causata dalla fotocamera dello smartphone.
Un’altra problematica è rappresentata dalle app di beauty – ispirate al mondo delle star di Hollywood – che inducono le più giovani a rivolgersi al medico estetico per cercare di rendere nella realtà, tramite improbabili interventi, ciò che loro stesse vedono nei selfie scattati applicando questi filtri.
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