Chi fa surf si ritrova con batteri più resistenti agli antibiotici
La rivista Environment International ha dichiarato proprio di recente che tutte le persone che si ritrovano a fare surf hanno nel proprio intestino dei batteri maggiormente resistenti agli antibiotici. Ciò sarebbe dovuto soprattutto per il fatto che le persone che fanno questa attività sportiva possono imbattersi in batteri presenti già nell’acqua, provenienti addirittura da allevamenti che vanno direttamente nel mare.
Le acque agricole e reflue provenienti dai terreni trattati con letame – in allevamenti dove sono utilizzati antibiotici – possono perciò rappresentare un pericolo non solo per il mare, bensì anche per tutti i nuotatori che trascorrono diverso tempo in acqua.
Lo studio, peraltro, ha messo a confronto i campioni delle feci di 300 persone abituate per l’appunto a fare surf in maniera regolare sulla costa del Regno Unito. Da tale analisi è emerso che 13 surfisti su 143 aveva nel proprio organismo batteri E.Coli resistenti che aumentavano la propria crescita se trattati con l’antibiotico di uso comune Cefotaxime. Insomma, non si può dire quindi di ritrovarsi davanti a risultati confortanti. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che nella nostra epoca gli antibiotici rappresentano una soluzione importante per diverse malattie, ma se quest’ultime dovessero fortificassi, ci sarebbe un grosso problema.
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