Attenzione alle infezioni trasmesse dagli animali
Con l’arrivo della bella stagione, immancabilmente, si manifesta il desiderio di trascorrere del tempo all’aperto, svolgendo attività in ambiti nei quali, spesso, si è contatto con gli animali: oltre al piacere e al relax, però, anche le infezioni sono in agguato, soprattutto quelle trasmesse dagli animali. Ma andiamo con ordine, e vediamo di scoprire quali sono le situazioni potenzialmente più pericolose per la nostra salute.
Ad essere particolarmente toccati dalla problematica, sono coloro i quali si concedono vacanze in location remote, soprattutto laddove a viaggiare siano i più piccoli: a lanciare l’allarme è l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, la quale ha pubblicato alcune linee guida per individuare patologie quali la scabbia, il tetano e la rabbia (in particolare nei continenti di Asia e Africa).
Nel caso di quest’ultima patologie – frutto di morsi da parte di pipistrelli o cani randagi – è impossibile sciacquare con acqua e sapone le ferite, pulendole da evntuali scorie. Nel caso del Tetano, invece, il contagio si può curare con immunoglobuline umane, nonché con la pulizia della ferita: a questo proposito, vaccinazioni e richiami decennali sono essenziali.
La patologia del graffio del gatto – dovute da pulci dei felini – provoca un ingrossamento dei linfonodi. Le lesioni cutanee vanno curate con macrolidi. Nel caso della tigna, invece, bisogna agire con degli antimicotici: questi ultimi servono per contrastare il contagio su pelle, capelli o unghie. Il caso della rogna (o scabbia) richiede l’uso di creme con benzoato di benzile, utili ad eliminare gli acari e le rispettive uova. Il lavaggio a 90 gradi della biancheria è essenziale per contrastare la diffusione.
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