Il tamarindo: proprietà, benefici e usi
Ottenuto dall’albero omonimo – Tamarindus indica – il frutto ha l’aspetto di un baccello di colore bruno, al cui interno si possono trovare tra i 5 e i 10 semi, inglobati in una polpa soda, dal sapore leggermente aspro e, soprattutto, con una notevole componente succosa. Dal punto di vista nutrizionale, il tamarindo presenta indubbiamente tanti benefici per la salute, in modo particolare per l’intestino, contro il diabete, per la reintegrazione di sali e, ancora, contro le infezioni.
Il tamarindo è inoltre particolarmente lassativo – in ragione della presenza di acido tartarico e malico – motivo per il quale lo si trova quale ingredienti di sciroppi e marmellate (che si possono preparare tranquillamente anche in casa). Questo frutto è inoltre un potente antiossidante – in ragione dell’acido caffeico e tartarico – molto utile per contrastare l’insorgenza dei radicali liberi. Parecchi studi hanno anche indicato nel tamarindo un valido alleato per depurare le cellule epatiche.
Il tamarindo è particolarmente ricco di zuccheri – in ragione del 57 percento – come del resto di acqua (31 percento) e, infine, di fibre (5 percento): sono per contro trascurabili le percentuali di proteine e grassi. La presenza di potassio, magnesio, sodio, calcio, selenio e fosforo, nonché delle vitamine A, B (1, 2, 3, 5 e 6), C, K e J, nonché di flavonoidi, catechine, procianidine e il predetto acido tartarico rendono il frutto particolarmente indicato per prevenire tanti disturbi della salute.
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