The German Doctor: recensione
Dall‘8 maggio arriva nelle sale cinematografiche il film candidato agli Oscar 2014 per l’Argentina “The German Doctor”, scritto e diretto da Lucia Puenzo.
Adattamento cinematografico dell’omonimo libro della Puenzo, il film racconta la storia di Mengele, il noto medico nazista, dopo la sua fuga in Sud America.
La pellicola si ambienta in Patagonia negli anni ‘60. Un medico tedesco s’insinua in una famiglia argentina e la segue a Bariloche dove Eva, Enzo e i loro tre figli hanno deciso di gestire una struttura alberghiera appena ereditata. Il medico riesce ben presto a conquistare la fiducia sia della madre che della figlia, Lilith, una dodicenne molto minuta per la sua età. Sottoporrà Lilith ad una cura di estrogeni per la crescita ed aiuterà nella gravidanza gemellare la madre della ragazza.
La regista racconta una storia vera e drammatica attraverso il volto di un “mostro” che si è macchiato dei pi efferati esperimenti genetici nei lager nazisti per saziare la propria sete di perfezione della “razza ariana”.
Feroce risulta la critica verso la società argentina, come a tutto il Sud America di quegli anni, per aver accolto e supportato la fuga dei criminali nazisti.
Attraverso una tecnica elementare ed essenziale, la regista sottolinea come l’eterna ricerca ed aspirazione verso la perfezione estetica sia ossessione dell’essere umano di ogni tempo. Infatti, questo tema assillante coinvolge tutti i protagonisti della storia: la ragazza per non esser più il bersaglio delle schermaglie dei coetanei, il padre per il suo bisogno di Bellezza, il dottore per attuare la sua ossessione.
La Puenzo, infatti, non sembra voler criticare né giudicare il cinico medico apertamente: è un uomo carismatico, affascinante. La condanna della regista risulta più intima e ricercata: a differenza degli altri ufficiali nazisti che al Processo di Norimberga si giustificarono con la frase “eseguivo solo gli ordini”, Mengele continua nella sua ricerca e nelle sue sperimentazioni genetiche per una sua intima e profonda ossessione. Ne risulta così un quadro molto crudele: un uomo che non possiede né un’anima né una coscienza.
“The German Doctor” è un film interessante che apre molti spunti di riflessione sempre tristemente attuali.
(Clicca sulle immagini piccole qui sotto per ingrandirle!)
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