Verace, schietta e sanguigna come al suo solito, Giuliana De Sio ha rilasciato un’intervista esclusiva al settimanale Chi
Verace, schietta e sanguigna come al suo solito, Giuliana De Sio ha rilasciato un’intervista esclusiva al settimanale Chi (sul numero in edicola da mercoledì 19 aprile) poche ore prima del suo clamoroso ripescaggio a Ballando con le stelle. L’attrice parla senza giri di parole del suo percorso all’interno del programma del sabato sera di Rai 1 che definisce senza mezzi termini “un gioco al massacro”: “Ballando è stata una esperienza orribile. Ma di un orribile interessante, che mi ha fatto scoprire alcuni aspetti di me stessa che non conoscevo. E’ un gioco al massacro. Avrei voluto una gara vera tra persone che si cimentano come me per la prima volta in qualcosa che mai avrebbero pensato di fare. Invece è solo una fiction con una sua trama e dei ruoli precostituiti. C’è la giovane talentuosa, il modello bello, la soubrette aggressiva e l’attrice di grande carattere, cioè io, che va demolita, perché fragile. E io, che non avevo capito di avere questo ruolo gli ho offerto tutto su un piatto d’argento, mettendomi a piangere. Per loro era una vera manna. Infatti Guillermo Mariotto che mi dà sempre “zero” poi, dietro le quinte, mi manda fiori, scrivendomi “Vai fortissimo”.” Un’esperienza dura che l’ha provata non solo a livello psicologico, ma anche fisico: “Non dormo da tre mesi perché di notte ripasso mentalmente i passi dei balletti e mi sveglio con l’ansia di non farcela. Ho perso cinque chili, sono piena di lividi e passo due ore dal fisioterapista tutti i giorni dopo quattro ore di allenamenti.” Ma l’attrice è riuscita comunque a trarre qualcosa di positivo da questa esperienza e cioè il rapporto con il maestro Maykel Fonts: “Il lato positivo di questa esperienza? Il rapporto con il mio maestro di ballo, Maykel Fonts. Un rapporto unico, una esperienza emozionante. Di lui mi fido. Se mi lancio nel vuoto so che lui mi prenderà. Ma è stato anche implacabile. Ballavo piangendo e lui se ne fregava, anzi mi spronava a continuare.” Voi, che ne pensate?
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